Sono ormai pochi i crescenzaghesi che lo ricordano ma in via Paruta, nella prima metà del XX° secolo, era attiva una importante legatoria.
L’azienda aperta a Crescenzago nel 1920 da Giuseppe Caspani, rimase in attività per oltre un trentennio sino alla metà degli anni 50.
Al civico 59 di via Paruta, ancora oggi sono visibili la bella palazzina dall’aspetto signorile che fu della famiglia Caspani ed a fianco le strutture che ospitavano la legatoria.
Quando Caspani aprì l’azienda, Crescenzago era ancora un Comune autonomo e l’indirizzo della legatoria era via Leonardo da Vinci 28. Dopo l’unificazione la via fu denominata via Paruta ma si mantennero i vecchi numeri civici e solo negli anni ’50 vennero dati i numeri corretti con quelli più bassi verso il centro città. Negli ultimi anni di attività l’indirizzo della legatoria diventò via Paruta 59.
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La legatoria Caspani ha una storia molto antica, infatti prima ancora di trasferire l’attività a Crescenzago, nei primi anni del XX secolo la azienda era attiva in Milano, via Eustacchi 3.
Ne è una riprova l’indirizzo impresso sulla pagina iniziale di questo libricino religioso ” Massime Eterne” rappresentato quì a fianco.
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Molti dei libricini di preghiere con la copertina madreperlacea che i bambini milanesi ricevevano in occasione della S. Cresima o della Prima Comunione nel periodo tra le due guerre, uscivano proprio dalla legatoria di via Paruta.
L’azienda dei Caspani effettuava anche molti lavori per l’editore Angelo Rizzoli che a quei tempi aveva la sua casa editrice in piazza Carlo Erba, a Città Studi.
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Collaborava inoltre con la Consociazione Turistica Italiana (CTI), denominazione che aveva assunto il Touring Club Italiano (TCI) nel 1939, a seguito della campagna di italianizzazione dei nomi stranieri voluta dal regime.
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Il titolare Giuseppe Caspani era coadiuvato nel lavoro dai due figli Osvaldo e Ferruccio.
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Nell’ottobre del 1931, nella tenuta di S.Rossore (Pisa), una delle residenze dei Savoia, venne insignito della onorificenza di Cavaliere della Corona d’Italia da Re Vittorio Emanuele III.
L’azienda raggiunse notevoli dimensioni ed arrivò a impiegare oltre 70 persone, molte delle quali ragazze della zona.
Una di queste, Tina Samele che aveva iniziato a lavorare in legatoria subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, ricordava spesso con affetto la carismatica figura del cavalier Giuseppe.
Raccontava che quando “il padrone” entrava nella grande stanza dove lei lavorava assieme a molte altre ragazze, prima di uscire si rivolgeva sempre loro con la frase : “tosann moeuvemes!” (ragazze muoviamoci).
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A fianco una fotografia dei cortili interni e degli edifici della legatoria Caspani di via Paruta 59 dei primi anni ’30.
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Quando Giuseppe Caspani ricevette l’onorificenza di Cavaliere della Corona, anche le maestranze vollero esternare il loro orgoglio per il loro principale con una pergamena che recitava: “Al nostro amato principale Caspani Giuseppe per alto e meritato riconoscimento delle sue opere e della sua bontà nominato Cavaliere della Corona d’Italia – in segno di devoto omaggio le maestranze …” seguivano le firme dei dipendenti.
Nel quadro che incornicia la pergamena delle maestranze è stata inserita la medaglia che attesta l’onorificenza ricevuta. (vedi sotto)
Quando a metà degli anni ’50 la legatoria Caspani ha cessato l’attività la struttura è stata occupata dalla ITALFIALA srl, azienda che produceva fiale e vetreria per il confezionamento dei farmaci.