Rimini… Jesolo… Riccione… ?
Noooo! Crescenzagoooo!
A cavallo degli anni 2000 non era inusuale, in estate, vedere un pedalò solcare le acque del Naviglio della Martesana.
In barba all’ ordinanza che anni fa ha reso la Martesana non idonea alla navigazione, il signor Giancarlo Steffenini navigava tranquillamente nel tratto crescenzaghese del canale tra la sorpresa e a volte l’incredulità degli abituali frequentatori della alzaia ciclopedonabile che mai si sarebbero aspettati di vedere un pedalò a Milano.
Qualcuno gli dava del matto, altri lo incoraggiavano ma sicuramente molti avrebbero desiderato essere al suo posto.
Il signor Giancarlo è sempre stato un amante della navigazione, aveva avuto in passato una barca che aveva utilizzato nelle acque del lago di Lecco e di quelle del lago di Iseo, poi l’aveva venduta.
Arrivato alla pensione, per combattere la noia ha pensato di costruirsi una nuova imbarcazione e ha messo in cantiere nella sua cantina un pedalò.
Il suo primo fornitore “ufficiale” di materiale per la costruzione è stato il Naviglio. Biciclette, carrozzine e persino un divano letto buttati incivilmente nel canale sono stati ripescati e riciclati per assemblare alcune parti del pedalò.
Il pedalò costruito a Crescenzago era anche anfibio, infatti per permettere un trasporto agevole su strada era stato dotato di un ingegnoso sistema di ruote retrattili.
Il primo prototipo costruito dal signor Giancarlo non ha avuto fortuna, era ingovernabile ed è miseramente affondato.
Riprogettati i galleggianti, che ora sono costituiti da due grosse scatole di alluminio con all’interno, 3 camere d’aria sigillate con silicone , il nuovo varo è stato un successo.
Domenica 10 maggio 1998 il “MARTESANA”, così è stato battezzato il pedalò, è entrato in acqua dallo scivolo delle Tre Case, davanti alla sezione degli Alpini, dove il Naviglio lascia via Padova, ed ha iniziato a navigare sulle tranquille acque della Martesana.
L’ evento non è passato inosservato, per qualche giorno è stato l’argomento principe nelle case lungo il Naviglio ma in breve ha superato i confini del borgo ed ha trovato spazio anche sui giornali.
All’indomani del varo, l’11 maggio il Giornale gli ha dedicato un articolo dal titolo: «Varato ieri il “Martesana”, pedalò costruito coi rifiuti gettati nel canale».
Tre mesi dopo, il 19 luglio anche il Giorno gli ha dedicato un articolo, «Il pedalò fatto di scarti» con un’intervista al signor Steffenini. «… è facilmente smontabile per eventuali spostamenti lunghi e pesa solo 30 chili … mi piacerebbe andare all’Idroscalo, ma poi alla fine preferisco rimanere vicino a casa mia…» dichiarava Steffenini nell’articolo.
Il pedalò non è mai andato sulle acque dell’Idroscalo ma, fedele al suo nome si è sempre destreggiato tra le sponde della Martesana.
Ora a distanza di 17 anni dal varo, il pedalò “MARTESANA“, ancora in perfetta forma, riposa tranquillo nel giardino della trattoria Novelli alle Tre Case.
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