Probabilmente sono pochi gli abitanti odierni di Crescenzago che conoscono questo ponticello sul Lambro.
Il ponte del Lupo (loff in milanese) attraversa il Lambro in una zona poco frequentata, vicino a via Rizzoli, è ubicato poco più valle della cascatella del fiume, dove entrava e usciva la roggia Molina e poco più a monte dell’attuale complesso della Rizzoli.
Molto probabilmente deve il suo nome alla presenza dei lupi in quest’area nei tempi passati. Non si sa se fosse un fatto reale o una leggenda popolare ma a Crescenzago nello scorso secolo si raccontava che questo territorio era talmente selvaggio da essere, in passato, infestato da lupi. La scrittice Sveva Casati Modigliani, storica crescenzaghese, da sempre abitante di via Paruta, in una intervista di qualche anno fa, dichiarò a proposito della presenza dei lupi “L’ultimo fu avvistato alla Gobba nel 1901”.
Il ponte è già presente nelle mappe dell’ottocento e faceva parte della “Strada vicinale per i beni Berra”. Questa strada usciva dalla attuale via Giulietti, piegava verso il Lambro e una volta superato il fiume mediante il ponte del Lupo raggiungeva i terreni della cascina Melghera, ora inglobata nel complesso del S.Raffaele.
La strada aveva questo nome perché tutti i terreni sulla sponda sinistra del Lambro erano di proprietà di Domenico Berra, agronomo, autore di molti trattati su tecniche agricole, che abitava nell’ex-convento di fronte alla Chiesa di S. Maria Rossa, (via Berra 10, chiamata ancora oggi “casa Berra”).
Ci sono fotografie del 1909, che ritraggono dame col cappellino in posa sul pont del loff mentre si incamminano a osservare la grande novità della tecnica che ha movimentato la vita di Crescenzago in quel periodo: I voli del dirigibile di Enrico Forlanini che erano una assoluta novità, destavano molta curiosità e partivano da un hangar in un terreno sulla sponda sinistra del Lambro, tra il ponte del Lupo e l’attuale stazione “Cascina Gobba” della Metropolitana.
Nel passato molto probabilmente il Lambro non aveva un tracciato così lineare, infatti nelle vecchie mappe dopo la cascatella si intuiscono isolotti nel centro del fiume.
Negli ultimi anni si era parlato di una pista ciclabile che attraverso questo ponte doveva congiungere la ciclabile della Martesana con il Parco Lambro e le aree verdi di Segrate ma per ora non se ne è fatto niente.
L’ area in prossimità del ponte del Lupo, abbastanza fuori mani e poco conosciuta, dall’ottobre 2014 è tornata a far parlare di sé, in quella zona è iniziata la costruzione di una “centrale idroelettrica a basso salto sul fiume Lambro”. Questo impianto produrrà energia sfruttando la minuscola cascata del Lambro con tre innovative turbine denominate ” a vite di archimede”.
A distanza di un secolo dai voli di Forlanini, questo angolo sperduto di Crescenzago riserva sempre novità tecnologiche all’avanguardia.