L’edificio è al civico 12 di via Malpighi, fu costruito nei primi anni del XX secolo (1906/1906) e fu progettato dall’architetto Giovanni Battista Bossi su incarico del Cav. Giacomo Guazzoni, di professione capomastro che in virtù della sua professione curò personalmente l’esecuzione dei lavori.
Il palazzo ha un corpo doppio a forma di “L” ed è situato all’angolo tra via Malpighi e via Melzo, è dotato di un solaio in cemento armato tra cantina e pian terreno mentre la struttura è composta da muri portanti in mattoni.
L’architetto Bossi creò una ampia gamma di decorazioni in cemento con una originale tecnica di multipli ripetuti. La ricchezza del decoro crea un effetto di chiaro-scuro che caratterizza la facciata insieme ai balconi in ferro battuto di notevole fattura.
Anche il portone del cortile e le scale riprendono nei ferri battuti i motivi dei balconi e questo unito ai decori pittorici dell’ epoca crea un meraviglioso effetto di eleganza e leggerezza proprio dello stile Liberty.
Come nel caso del dirimpettaio palazzo Galimberti il terreno su cui sorse il palazzo era precedentemente occupato dalla rimessa S.A.O. (Società Anonima Omnibus) che aveva gestito i trasporti pubblici cittadini utilizzando gli omnibus, le carrozze trainate dai cavalli. Quando il Comune di Milano decise di passare ai tram elettrici e la società che gestiva gli omnibus vendette parte dei terreni.
Il 3 maggio 1965 il palazzo è stato sottoposto a vincolo monumentale con le seguenti motivazioni: “Importante esempio del liberty milanese. È caratterizzato da libero trattamento di materiale cementizio e dalla applicazione di pregevoli ferri battuti uniti con vivo senso figurativo. L’edificio con gronda molto aggettante ha sull’angolo due balconi sovrapposti e collegati. La plastica decorativa si svolge soprattutto nella parte basamentale emergendo con putti che sorreggono i balconi e con parapetti variamente ornati. Altri sovrastanti balconi sono collegati ai primi da colonnine di ferro binate ed hanno pure parapetti lavorati in ferro con espressiva coerenza stilistica.”
Negli ultimi decenni dello scorso secolo il palazzo è stato sottoposto ad importanti restauri: nel 1982 la facciata è stata pulita sotto la direzione dell’architetto Hybsch dalla Ditta Alvini Restauri.
Nel 1997 sono state restaurate dalla Ditta R.A. dell’architetto Piero Arosio le decorazioni floreali dell’androne e delle scale.
I restauri sono stati effettuati con un parziale contributo statale. A seguito di questo contributo pubblico un appartamento al secondo piano è accessibile al pubblico la prima domenica di ogni mese dalle 9 alle 13 (previo appuntamento telefonico).
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