A metà dello scorso secolo lungo via Padova, in poco più di un chilometro, c’erano ben 3 negozi di calzature gestiti dai fratelli Balsamo.
Pasquale il padre dei fratelli Balsamo, era emigrato in cerca di fortuna in America.
Rientrato in Italia, Pasquale e la moglie Carmela cercarono fortuna a Crescenzago e aprirono un negozio di calzature in via Padova 179. In quell’epoca, lungo via Padova, di fronte al negozio, il complesso scolastico delle suore del Preziosissimo Sangue e l’acquedotto di via don Orione non erano ancora stati costruiti, mentre erano già state edificate le case popolari di via Celentano denominate “Quartiere Aldo Sette”.
In breve, 2 dei loro figli aprirono altri 2 negozi sempre in via Padova. Un negozio era gestito da Antonino Balsamo e si trovava nel grande caseggiato di fronte a via Emo chiamato “El Lavesar” (dal nome del costruttore Lavezzari) che aveva l’ingresso in via Cesarotti 2.
Un altro negozio, distante un centinaio di metri era gestito da un altro figlio Carmelo Balsamo ed era di fronte all’asilo infantile di Crescenzago, al civico 274 di via Padova.
Nel frattempo il primo negozio aperto di via Padova 179 passò sotto la gestione di un altro figlio di Pasquale: Giuseppe Balsamo.
Pasquale e Carmela Balsamo ebbero 7 figli, 5 maschi e 2 femmine ed oltre ai 3 negozi di Crescenzago altri figli aprirono negozi di calzature in altre zone della città.
Nel 1952 Carmelo Balsamo spostò l’attività nel nuovo palazzo da lui fatto costruire in via Padova 298, di fronte a piazza Costantino.
Carmelo ebbe 4 figli (1 maschio e 3 femmine) e molti ragazzini di Crescenzago degli anni ’60 ricordano che andavano a ripetizione di Matematica, Italiano, Francese, Inglese e Latino per le elementari e le medie dalle due figlie maggiori di Carmelo Balsamo.
6 giugno 1943 . Matrimonio di Leda Zambonati e Angelo Badalati (un nipote dei Balsamo).
Sullo sfondo, in via Padova 179, si vede il negozio di calzature di Pasquale Balsamo. I due paggetti sono due nipotini di Carmela e Pasquale Balsamo. Il terreno dove è stata stesa la passatoia qualche anno dopo sarebbe stato chiuso, cintato e sarebbe diventato il cortile del complesso scolastico delle suore dell’Istituto del Preziosissimo sangue. La foto sembra trasmettere una atmosfera di quiete e serenità, l’unico segno della guerra in corso è il parafango del camion lungo la via Padova, dipinto di vernice bianca per essere avvistato nelle notte nelle quali doveva circolare senza luci causa l’oscuramento. Solo qualche mese dopo nell’ agosto del ’43, Milano sarebbe stata devastata da tonnellate di bombe.
° ° ° ° ° ° ° °
Due cugini, figli di Giuseppe e Carmelo, in ricordo del nonno, si chiamavano rispettivamente Pasquale e Pasqualino e frequentavano la stessa classe nella scuola di via Bottego. Nico Samele, che abitava in via Paruta, loro compagno di classe ricorda che quando la maestra faceva l’appello, per evitare fraintendimenti scandiva Balsamo Pasquale di Giuseppe e Balsamo Pasqualino di Carmelo.
I negozi di calzature dei Balsamo, che per quasi mezzo secolo avevano rifornito di scarpe le famiglie di Crescenzago, chiusero progressivamente ed alla fine degli anni ’70 nessuno dei tre negozi era ancora in attività.