Enrico Mangili fu un illustre abitante di Crescenzago, a lui si deve l’invenzione dei coriandoli e delle stelle filanti.
ll Cavalier Enrico Mangili, ingegnere, industriale e filantropo era proprietario di una stamperia di tessuti a Crescenzago, ma è passato alla storia come “l’inventore dei coriandoli”.
L’ingegner Mangili nella seconda metà del ‘800 era proprietario di una stamperia che operava nel complesso di villa Lecchi tra piazza Costantino, il Naviglio della Martesana, via Meucci ed i giardini della attuale Associazione “Villa Pallavicini”.
L’azienda tessile che dava lavoro a molte donne del paese, per far funzionare i macchinari sfruttava anche la forza idraulica della corrente del Naviglio mediante una ruota. Ancor oggi nel muro di villa Lecchi lungo il Naviglio della Martesana è possibile individuare i segni di dove era posizionata la ruota.
Nell 1875 Mangili ebbe la geniale trovata di utilizzare i piccoli dischetti di scarto dei fogli che venivano bucati per essere utilizzati come lettiere per i bachi da seta, per lanciarli sui carri di Carnevale.
I minuscoli coriandoli a Milano ebbero subito un grande successo, prima di allora era usanza gettare sulle sfilate dei confetti, infatti il nome coriandoli deriva dal fatto che si ricoprivano di zucchero i semi di coriandolo, una pianta molto comune in quei tempi attorno a Milano. Il Cav. Mangili iniziò a commercializzare i coriandoli, contribuendo a cambiare il volto e la storia del Carnevale, i coriandoli subito entrarono a far parte della tradizione meneghina e poi di tutto il mondo.
Enrico Mangili fu un uomo molto caritatevole, contribuì economicamente alla fondazione dell’asilo che ospitava i figli delle filatrici di Crescenzago. Nel giardino dello stesso asilo, che ancora oggi si può vedere in via Padova 269, c’è un busto che lo ricorda.