Nella seconda metà dell’ottocento era attiva la fucina del fabbro Carlo Merati lungo via Padova vicino al ponte sul Naviglio.
Se ne ha la conferma da una cartolina postale comparsa in internet nelle vendite online inviata nel 1879 da Carlo Merati a Melchiorre Guller, titolare dell’omonimo stabilimento meccanico a Intra, per l’acquisto di un maglio a frizione:
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Crescenzago li 12 agosto 1879
Stimatissimo Sig. Guller colla fine del codesto agusto vero io a intra per combinare meglio riguardo al maglio a frizione a casa mia non esiste forza motricie e avrei il piacere se fosse possibile vederne uno in azione
Lo riverisco
Merati Carlo
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Una ulteriore conferma della presenza della fucina del fabbro Merati e della sua ubicazione si ha dal manoscritto “ Memorie…” che ci ha lasciato Luigia De Ponti (1). Nel suo scritto autobiografico si riferisce di un episodio avvenuto nel 1876 e veniamo a conoscenza che Il fabbro Merati venne insignito dal Comune di Crescenzago di una medaglia al valore civile per aver salvato il bambino Luigi De Ponti (2) da un possibile annegamento.
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…tra i molti ricordi, per me indimenticabili, della nostra lieta fanciullezza, rimane vivo il ricordo di quel giorno in cui Luigino, venendo con la domestica a prendermi a scuola, l’abbandonò per rincorrere una gallina che rapida spiccò il volo attraverso il Naviglio, mentre il bimbo, per seguirla, vi cadde dentro.
Il pericolo era grave, anche perché, oltre il ponte, nella casa Mangili, v’era un’imboccatura di canale, chiusa da una ruota di mulino. Le grida della donna fecero uscire dalla sua fucina, il fabbro Merati, il quale non esitò a salire sulla spalliera del ponte, spiccare un salto e ghermire il bambino prima che arrivasse al pericoloso imbocco.
Il bimbo fu rivestito e riscaldato nella fucina stessa del fabbro.
Più tardi arrivò la Mamma, in carrozza, da Milano, ignara di tutto. Fermata la carrozza prima del ponte, le misero sulle braccia il bimbo rivestito da contadinello, (di solito portava ancora la veste), che abbracciandola esclamò: ”Mamma, mi s’eri giamò negà !”. Immaginarsi la disperazione della povera donna!
Il padre, nella sua veste di Sindaco, fece subito le pratiche, e ottenne che al fabbro Merati, fosse conferita la medaglia al valore civile.
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1) Luigia (Gina) De Ponti (1868-1960) Maestra elementare autrice di “Memorie”.
2) Luigi De Ponti morto di difterite nel 1877 a 7 anni.