Note biografiche su Beata Eugenia Picco scritte nel 2001 da Nino Legnazzi  (1923-2012), attivo frequentatore della parrocchia S.Maria Rossa ed attento e profondo conoscitore di quasi un secolo di storia di Crescenzago.       

Eugenia Maria Picco, nacque a Crescenzago nel 1867 nella casa dell’allora via della Chiesa, l’attuale via Domenico Berra al numero 6, suo padre, Giuseppe Picco, cieco sin da bambino, era un valido musicista, sapeva suonare diversi strumenti, conosceva e frequentava degli orchestrali del teatro Alla Scala di Milano.

Casa natale della Beata Eugenia Maria Picco in via Berra a Crescenzago

La mamma di Eugenia si chiamava Adelaide Del Corno. Si dice che trascurasse l’infanzia della neonata Eugenia pur di seguire il marito, la cui notorietà portava in giro per il mondo sino in America, cosicché furono la nonna paterna e le zie ad accudire amorosamente la piccola, dandole una educazione civile e religiosa. La bambina era bellissima, aveva gli occhi chiari e intelligenti e i lineamenti perfetti.

Ad un certo punto, la mamma Adelaide, che nel frattempo aveva abbandonato il marito e si era unita ad un certo Basilio Recalcati, viveva in località Rottole con l’attuale compagno dal quale avrà in seguito altri 3 figli. Giuseppe Picco invece, da una trasferta in Russia, non fece più ritorno in maniera alquanto misteriosa.

Viveva dalla nonna quando, a sette anni, Eugenia venne “rapita” dalla mamma che la portò con sé, assicurandole un’educazione scolastica, alimentando il maturare di quelle qualità naturali che la ragazza possedeva. Anche il convivente non le fece mancare nulla negli anni in cui essa cresceva bella e gentile, dotata per il  canto e per la musica. La sua indole passionale la indusse a 14 anni ad avere un amore verso un giovane. Eugenia era molto disinibita, libera nelle scelte, frequentava balli e teatri. A un certo punto, però,  con i parenti Picco-Recalcati si insinuò il disaccordo tanto da arrivare addirittura a veri e propri litigi. Fortunatamente, una sua insegnante, una certa Giuseppina Allegri, capì i problemi della giovane e la indirizzò verso persone che potessero aiutarla anche spiritualmente.

Eugenia Picco giovane novizia

Le testimonianze concordano nell’affermare che Eugenia trasformò il suo cuore.

Aveva 18 anni quando sentì il forte desiderio di amare intensamente tutto quello che c’era nell’essere vivente. La Allegri ben comprese tale mutamento nella vita interiore ed esteriore, osservando quanto spesso Eugenia si recasse in chiesa, specie nella basilica di Sant’Ambrogio, e decise di presentarla a suor Maria Virginia Pizzetti. Questa religiosa prese a cuore la ragazza a cui diceva spesso: “Gesù stesso opera in te, Eugenia, è proprio Lui solo”.

Stupita dalle capacità riflessive e dal rinnovato comportamento della ragazza, Suor Maria Virginia  si convinse che il Signore “coltiva ovunque i suoi gigli” e, consapevole della vocazione di Eugenia, dopo qualche tempo la introdusse alla superiora dell’ordine, suor Maria Giuseppa Griffith. Grazie all’esperienza e alla saggezza maturate negli anni, questa suora apprezzò la ferma decisione della bella, disinvolta e istruita ragazza e pensò di metterla in contatto con un gesuita: padre Ottone Terzi, uomo di grande bontà e generosità. In Milano egli era conosciuto come “Apostolo dei giovani” e dopo averla incontrata più volte lui pure credette nella affidabilità religiosa di Eugenia.

Nel 1865 a Parma venne fondata la congregazione delle “Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria” da monsignor Agostino Chieppi, conosciuto dalle Orsoline di Milano, e nel corso di una visita nel capoluogo lombardo gli fu presentata Eugenia Picco. Il disegno divino è sempre sorprendente: mons. Chieppi invitò la giovane ad entrare nella sua congregazione.

Con gioia e felicità in animo, Eugenia accettò: aveva 20 anni circa. Si recò a Crescenzago per accomiatarsi dai cari parenti paterni e partì per Parma, accompagnata dalle suore Orsoline.

Non si vantava mai né della sua bellezza naturale e signorile né del suo guardaroba fornito di abiti eleganti che per lei rappresentavano ora solo un ringraziamento a Dio per quei doni ricevuti.

Suor Eugenia Picco, Madre Superiora Generale delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.

Accolta nella Congregazione, fu ammessa alle “Postulanti”, accettando con volontà ferma e modi affabili qualsiasi compito inerente il suo nuovo stato, dalle umili mansioni agli impegnativi incontri, sempre con particolare spirito di subordinazione e con grande dolcezza. Compì il noviziato e il 1° giugno 1894 pronunciò i voti perpetui.

Iniziò quindi un percorso nuovo e la sua vita fu segnata da una spiritualità maggiore, seguendo, senza sapere, un ideale di santità. Pregava, serviva, esprimeva ancora arte e cultura. Nel 1911 grazie alle riconosciute qualità, fu nominata Madre Superiora Generale.

L’osservanza a mortificazioni e privazioni nocquero alla sua salute e il 7 settembre 1921 a 54 anni morì.

Sua Santità Giovanni Paolo II il 18 febbraio 1989 emanò il Decreto sulla eroicità  delle sue virtù.

La parrocchia di Santa Maria Rossa è onorata di essere stata il primo luogo dove ella imparò le prime nozioni del cristianesimo.

Nino Legnazzi,                      Segrate, marzo 2001.

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NOTE :Il 7 ottobre 2001, pochi mesi dopo la scrittura di queste note biografiche, Eugenia Maria Picco è stata proclamata Beata, in piazza S.Pietro da Giovanni Paolo II.

Il 12 ottobre 2002 e’ tornata a Crescenzago nella Parrocchia natale di S. Maria Rossa sotto forma di reliquia. Il prezioso dono delle Piccole Figlie di Parma, è stato accompagnato alla chiesa in processione dalle consorelle di Madre Eugenia ed è stato posto nella nuova cappella ricavata nella ex-sacrestia, dedicata nell’occasione alla Beata Eugenia.

Lapide che è stata posta sul palazzo di via Berra 6 che è stato costruito sul luogo ove una volta c'era la casa natale di Beata Picco.

A Crecenzago, nelle vicinanze della parrocchia di San Giuseppe dei Morenti, a Beata Eugenia Picco è stata intitolata una via.