Forse in pochi conoscevano il suo vero nome, Renato Bonfanti, ma tutti i crescenzaghesi di una certa età lo ricordano ancora oggi con il suo soprannome “El Renato piattee “.
Renato era una figura caratteristica e molto conosciuta in paese, aveva un fisico alto e possente, un carattere gioviale, girava periodicamente tutti le vie e i cortili di Crescenzago e tutte le cascine del circondario con un carro a due ruote trainato da un cavallo. E il cavallo conosceva perfettamente tutte le strade del paese, quasi senza la necessità di essere guidato con le redini conduceva il padrone nei suoi giri, entrava nelle corti, si fermava nei soliti posti … e faceva anche le doverose soste alle osterie che incontrava sul cammino. Sul carro di Renato, in poco spazio c’era stipato tutto quello le massaie dell’epoca potevano desiderare: stoffe, scope, spazzoloni, saponi, piatti, mastelli, pentole, bicchieri, secchie e brocche smaltate.
Tutta la mercanzia poteva essere acquistata ma più spesso veniva barattata dopo lunghe e complesse trattative con stracci e metalli che venivano conservati dalle famiglie in attesa del suo passaggio.
Quando entrava nei cortili richiamava l’attenzione urlando “ Donn gh’è chì la piattera, portii giò i strasc a la svelta bei tosann”,
Diceva “la piattera” perché aveva mantenuto il grido di sua madre che anni prima faceva il suo stesso lavoro ma girava con una carriola a mano. Renato Bonfanti ha terminato la sua attività a metà degli anni ’50.
Madre e figlio abitavano in via Gherini 5 ed erano talmente conosciuti che per tutti i crescenzaghesi quel cortile era chiamato “la cort de la piattera”.
La figura di Renato Bonfanti ha superato gli stretti confini di Crescenzago ed è entrato nel mondo dei personaggi letterari. La scrittrice Sveva Casati Modignani, da sempre abitante a Crescenzago, una delle firme più seguite della letteratura italiana contemporanea, ha sicuramente visto da piccola “El Renato“ girare col suo cavallo nella sua via e fermarsi davanti alla villetta della nonna in via Paruta. Nel quinto capitolo del romanzo “ Come stelle cadenti”, edito nel 1985 da Sperling & Kupfer tratteggia un personaggio che indiscutibilmente è il “nostro” Renato piattee: “ … con l’arrivo del piatéra, un venditore ambulante che ogni mese, tempo permettendo, sostava alla Favorita con il suo emporio ambulante trainato da un possente cavallo normanno bardato a festa. C’era su quel carro tutto quanto poteva servire in una casa. Il piatéra vendeva bicchieri e lino di Friandra, seta di Como, pettini d’osso, nastri … … … … Era un uomo grande e grosso, dall’espressione simpatica , l’occhio vivo e attento, l’eloquio convincente… “.
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