Nei primi anni del secondo dopoguerra, a Crescenzago, in via Olgettina 25, all’interno dello stabilimento della SPAI (oggi AMSA), con materiale riciclato, la ditta NIGAM ha prodotto giocattoli che oggi sono molto quotati e richiesti dai collezionisti di tutto il mondo.
Sono pochissimi i crescenzaghesi che ne sono a conoscenza ma per una decina di anni questa piccola azienda artigiana ha messo sul mercato migliaia di giocattoli utilizzando metalli e legno che venivano recuperati dai rifiuti della città che venivano cerniti sui nastri del capannone a fianco.
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NIGAM era l’acronimo di (Nuova Industria Giocattoli e Affini Milano).
Produceva diversi articoli, molto ben rifiniti, alcuni con geniali soluzioni meccaniche, nessuno avrebbe mai immaginato la loro “umile origine”.
Erano molto ambiti dai bambini dell’epoca, tra le diverse tipologie si possono segnalare:
- cavallini in latta che mimavano il galoppo grazie ad una ingegnosa pedana caricata a molla che vibrava
- piccole pistole giocattolo
- trenini in latta
- modellini di auto da corse prodotte in pressofusione che riproducevano in maniera abbastanza realistica le auto da Gran Premio dell’epoca
- automobiline in latta, imitazioni delle auto sportive degli anni 50, alcune delle quali filoguidate
A metà degli anni ‘50 la NIGAM è stata venduta, la produzione in via Olgettina è terminata e dell’azienda si sono perse le tracce.
Oggi questi modelli sono molto ricercati dai collezionisti.
Nel 2011 alcuni modellini di auto in latta apparsi sulla bacheca di un noto sito di vendite online sono stati quotati oltre 500 €.
Il successo di questi vecchi giocattoli della NIGAM prodotti oltre mezzo secolo fa in via Olgettina è certificato dal fatto che secondo esperti collezionisti, alcuni pezzi presenti sul mercato, sono contraffatti, proprio come le opere d’arte.
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